lunedì 12 dicembre 2011

Le acque gelide - Premio dell' Arco 2009



LE ACQUE GELIDE

 E se un giorno,
quando l’inverno rincaserà 
con il suo manto gelido
e il vento spazzerà 
ogni granello superfluo.
Se in quella atmosfera 
pavida e rarefatta,
quanto un passerotto 
appena uscito dal suo guscio,
inaspettatamente mi venissi incontro.
Laggiù 
vicino alla riva del tormento
ove si calano i tramonti
e i cieli assumono i colori più lucenti.
Ove gli scogli si fanno custodi
di infiniti lamenti.
In quella regione senza ragione,
ove la luce si fa notte 
e i sogni simboleggiano la morte.
Perché sono fantasie 
in cui risuona ogni parola.
Sono lamenti fatti di spine,
sguardi che equivalgono a dardi.
In questo putiferio,
ormai consumata dalla violenza 
dello spavento,
non t’inseguo.
Ti lascio lì, 
tra i turbinii delle onde 
e le sassose coste.
Fatte di pietre insensibili, 
aspre e gelide
quanto l’egemonia della tua boria.
Le mie visioni sono abbagli,
fraintendimenti fatti di stenti.
Sono le spirali tipiche degli uragani:
sorgono dal litorale
per poi successivamente 
dissolversi lentamente
tra le acque gelide 
che inondano la mia mente.

Monica Castagnotto


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Poesia Finalista per l'anno 2009 Premio Dell’Arco XIII edizione